Da sempre la cucina Sicilia è stata espressione di contaminazioni e influenze provenienti da tutto il bacino mediterraneo. Sapori, profumi, tecniche, tradizioni si sono tramandati da padri in figli, da generazioni in generazioni, da popoli in popoli. Greci, Romani, Arabi, Normanni, Bizantini, Galli hanno lasciato il proprio influsso culturale ma anche gastronomico facendo diventare quella siciliana una cucina ricca di sapori e “saperi”.
I prodotti Siculu portano la tradizione gastronomica siciliana in tavola, racchiudono in un vasetto tutti i profumi ed i sapori rispettando le materie prime che provengono da coltivazioni e filiere a KM0. Il marchio IGP contraddistingue la nostra Indicazione Geografica Protetta. Una certificazione che viene attribuita ai nostri prodotti che posseggono qualità e caratteristiche determinate dall’origine geografica siciliana.

Arancia Rossa

FRANCOFONTE

La definizione Arancia rossa di Sicilia (IGP) è usata per individuare alcune varietà di arance a Indicazione geografica protetta (IGP) coltivate in numerosi centri delle province di Catania, Enna, Ragusa e Siracusa. Le arance si presentano con buccia di colore arancio acceso con sfumature rosse variabili a seconda delle varietà e del momento di raccolta e sapore dolce.  Si pensa nasca da una mutazione gemmaria del comune “Sanguinello” scoperta in un agrumeto di Francofonte tra otto e novecento. La maturazione nei terreni in collina e meglio esposti inizia a metà di dicembre e termina, nelle aree tardive, verso metà maggio. I frutti sono di grosso calibro con forma sferica tendente all’ ovoidale. Questa varietà si distingue inoltre per il cosiddetto collare o “muso”, più o meno prominente. Il colore della buccia è giallo-arancio, arrossato su metà della superficie. La polpa, priva di semi, è giallo arancio, con pigmentazioni rossastre più o meno intense a seconda del momento di raccolta, mediamente succosa e di sapore eccellente.

Limone Femminello

SIRACUSA

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) Limone di Siracusa è riservata ai frutti di limone della “Cultivar Femminello” ed ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus x limon coltivati nel rispetto del Disciplinare di Produzione in impianti specializzati in alcuni comuni della provincia di Siracusa. Il ‘Limone di Siracusa’ mantiene un profondo legame con l’ambiente, il territorio, la storia. La pianta del limone ha origini in Birmania, dove si trova allo stato selvatico: da qui ha attraversato il Medio Oriente, la Mesopotamia, la Palestina, fino al Mediterraneo, dove ha trovato le condizioni ottimali per il suo sviluppo. Iniziò a essere coltivato in maniera intensiva nel siracusano a partire dal XVII secolo, grazie all’opera dei Padri Gesuiti, esperti coltivatori. Il limone divenne allora una delle principali fonti di sostentamento del territorio, raggiungendo nel 1891 una produzione di circa 11.600 tonnellate.

Pomodoro Ciliegino

PACHINO

Il pomodoro Ciliegino di Pachino IGP ovvero l’Indicazione Geografica Protetta; è il prodotto che identifica direttamente il nome Pachino in tutto il mondo, nella tipologia ciliegino. Si distingue per il numero di frutti nel grappolo a spina di pesce, generalmente superiore ad 8, per le dimensioni piccole dei frutti, da 22 a 32 millimetri di diametro e per la colorazione rossa brillante dei frutti maturi. Gustoso e dolcissimo lo si coltiva nella zona di territorio compresa tra Pachino, Ispica, Portopalo di C.P. e Noto, identificata dal Disciplinare di Produzione. I fattori produttivi che esaltano il gusto e la qualità sono l’elevata luminosità invernale, la salinità delle acque di falda utilizzate per l’irrigazione, i terreni fertili di natura argillosa e di medio impasto ed infine il clima mite, tipico mediterraneo.

Mandorla Pizzuta

AVOLA

Con la denominazione “Mandorla di Avola” si indicano esclusivamente tre cultivar: Pizzuta, Fascionello, Romana (o Corrente d’Avola). Originarie della zona di Avola, sono le cultivar di mandorle più pregiate sui mercati internazionali. L’epoca di fioritura precoce di fatto in pieno inverno, già a Dicembre o ai primi di Gennaio, permette a queste cultivar di proliferare solo nelle zone di marina e di bassa collina, dove sono molto rare le gelate tardive. Per questi motivi il suo areale di produzione è limitato alle provincie di Siracusa e Ragusa, le più soleggiate d’Italia. La produzione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione della «mandorla di Avola» ha origini centenarie e ha rappresentato, fino agli anni cinquanta del secolo scorso il settore di punta delle attività economiche della città.

Alici

MAR MEDITERRANEO

L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico temperato caldo europeo. La sua cattura avviene con vari metodi (reti a strascico, reti da posta, ecc.) ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come “ciànciolo”, in cui i banchi di acciughe e altri piccoli pesci pelagici vengono attratti da fonti luminose “lampàra”. Nell’area mediterranea il bacino più produttivo risulta il mar Adriatico con l’80% dello sbarcato italiano. La misura minima per la commercializzazione è di 9 cm nella UE. L’acciuga ha carni buone che vengono consumate sia fresche, sia conservate in svariati modi: sotto sale, sott’olio, come pasta d’acciughe, eccetera. Le acciughe conservate entrano a loro volta in numerosissime ricette siciliane.

Finocchietto selvatico

MONTI IBLEI

Il finocchietto selvatico é una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere). Conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500. La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene in Italia appena il fiore è “aperto”, normalmente a partire dalla metà d’agosto fino a settembre inoltrato. Il fiore si può usare fresco o si può essiccare, all’aperto, alla luce, ma lontano dai raggi diretti del sole, che farebbero evaporare gli olii essenziali.In cucina si possono usare tutte le parti del finocchio. Il grumolo bianco (erroneamente ritenuto un bulbo) del finocchio coltivato si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può aggiungere agli stufati.